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Dimmi da dove vieni e ti dico come sei

Dimmi da dove vieni e ti dico come sei
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Prima di cominciare, vorrei darti il benvenuto nel mio nuovo sito. E’ ancora un work in progress, ma spero ti piaccia!

Oggi ti parlerò di una tematica che adoro e uso tantissimo nel mio lavoro, perché penso ci aiuti un sacco a conoscerci meglio: La nostra storia personale.

L’infanzia la viviamo immersi nella nostra storia familiare e nei racconti e miti che porta con sé. Poi cresciamo e ci “indipendizziamo”. Lo metto tra virgolette perché pensiamo di indipendizzarci, in realtà quello che facciamo è dimenticarci.

Ci dimentichiamo di quanto la nostra storia influenza la nostra vita.

A un certo punto, decidiamo che siamo adulti e prendiamo in mano la nostra vita.

Di solito, il primo passo del mio metodo di lavoro è molto semplice: si deve indagare per capire e accettare il perché uno si sente come si sente in un determinato momento.

Il modo più facile è immaginare di essere davanti a un medico:

Cosa ti dà fastidio? Dove ti fa male? Ti fa male costantemente o solo in alcuni momenti? Da quanto hai il dolore? Cioè, raccogliere il maggior numero di informazioni possibili per potersi curare nel miglior modo possibile. Idealmente partendo dalla radice del problema e non curando solo il sintomo.

Sei d’accordo?

Bene, questo è quello che uno fa quando mi racconta la sua storia personale attraverso un semplice albero genealogico. Solo guardandolo, disegnandolo, raccontandolo, emergono delle storie in comune, parole o conflitti in comune.

Gli schemi familiari che, senza renderci conto, ripetiamo e ripetiamo e ripetiamo.

Avere tutte queste informazioni ci aiuta a capire, ad accettare molto meglio il perché di tanti comportamenti ed emozioni.

L’informazione porta alla trasformazione.

Più sappiamo di noi stessi, più sappiamo cosa vogliamo.

Basta. Invece di passare ore ad analizzare il passato, il perché e il come e come avrebbe potuto essere, bisogna solo conoscerlo ed accettarlo!

Sapendo che alcuni sintomi si presenteranno in alcuni momenti, dovrai prendere le dovute misure.

Per esempio, per tornare al caso del medico, se sai di avere una tendenza al colesterolo alto, dovrai mangiare sano, fare movimento fisico e prendere Omega 3. Altrimenti ti prenderai la pastiglietta che aiuta a tenerlo basso.

Lo stesso puoi fare con i tuoi comportamenti ed emozioni. Se sai che una cosa ti fa male, come puoi evitarla? Se sai che il tuo organismo tende verso una cosa, come puoi fare per cambiarlo alla radice? Che muscolo dovrai allenare di più?

La tua storia personale può essere il tuo migliore alleato o il tuo peggiore nemico.

È proprio nei momenti in cui si presentano i tuoi schemi, a volte così automatici, che devi decidere cosa fare.

Sei talmente abituato che li accetti tali e quali, anche se sai che ti fanno male, perché è più facile evitare di pensare alle conseguenze?

Cioè, mangi tutto il burro che vuoi e poi vedrai di gestire il colesterolo pur sapendo che potrebbe essere pericoloso per la tua salute? O ti prendi cura di te stesso consapevolmente per stare bene e CREATE YOUSELF? Ossia, per creare te stesso/a, che è il mio motto?

Adesso al lavoro.

Se ti va, disegna, altrimenti pensa alla tua discendenza diretta fino ai tuoi nonni. Cosa c’è che si ripete? Quali modelli ammiri o hai ammirato? Quali le tematiche ricorrenti? Le parole? I detti? Chi comanda? Le donne o gli uomini? Ecc…

Cosa vedi nella lastra che avevi dimenticato o forse non avevi neanche notato?

Cosa ne fai di questa informazione?

La tieni in mente per quando ti serve!

 

Basta, missione compiuta.

Non importa se avrebbe potuto essere diversa, è così e basta.

Usala per migliorare il tuo presente e il tuo futuro.

Adesso vado a pendere il mio omega 3, alla prossima!

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