Diciamoci la verità, nessuno ci prepara per quello che la vita ci porta.
Se pensi a qualche saggia parola di una nonna, una zia, un professore, o se m’immagino io da vecchietta parlare ai miei nipoti, alla fine sono poche le cose che contano, sei d’accordo?
Una mi è venuta in mente in questi giorni quando la mia figlia Martina mi ha ricordato di una conversazione che facemmo dopo le prime settimana della pandemia dopo che si era lamentata di iniziare ad annoiarsi.
Io: “ Marti, fino che età vivrai più o meno?”
Marti: “Boh, non lo so, 88?”
Io: “Bello! Quanto durerà ancora più o meno il lock down? Un mese, tre, sei, un anno?”
Marti: “Eh si, tre mesi?”
Io: “Ok. Cosa rappresentano nella tua vita di 88 anni, questi tre mesi che ci tocca vivere una pandemia che passerà alla storia della umanità?”
I suoi occhi spalancati, sorriso e luce nel viso: “wow…hai ragione…alla fine non è niente. Grazie Ma!”.
Che soddisfazione! IMPARIAMO A METTERE LE COSE IN PROSPETTIVA
Eccoci nel pieno di un’estate unica. L’abbiamo ambita tanto, fatto il countdown per i giorni di libertà e gioco.
Siamo attenti, ma più sereni sul fatto che il peggio sia passato. E adesso non ci resta altro che lasciare andare veramente e ricordare le cose che hanno valore sul serio.
Abbiamo solo una certezza nella vita, che è la morte.
A parte questo, niente è certo o permanente.
Vita e morte: quindi è meglio diventare bravi ad accettare le cose e a lasciarsi andare.
È meglio che diventiamo bravi ad amare e a sopravvivere ai cuori infranti. È meglio che diventiamo bravi a essere un genitore o leader presente e che può anche fare un passo indietro e lasciare che le cose prendano la sua strada. È meglio e urgente diventare bravi a sapere cosa ci fa sentire liberamente noi stessi.
È meglio diventare brava/o ad accettare le contraddizioni, a capire la meravigliose persone che SEI.
A scegliere cosa e quanto vuoi dare e quanto trattenere. Cosa si può mostrare e quanto rimane sacro per TE.
Conoscere te stessa, te stesso. Ma veramente, senza auto inganni, questi non ti giovano più. È una partita con un solo gareggiante e un solo vincitore: TE STESSO!
Vita e morte, amare e lasciare andare. Sposiamo la complessa mente che abbiamo alle nostre emozioni.
Siamo veramente nella era del why not, tutto è imprevedibile e tutto è possibile. Dipende dalle scelte che facciamo e in che direzione ci muoviamo. Questo è quello che possiamo fare: muoverci nella direzione che scegliamo noi, crescere, osservare, nutrirci di cose belle, mangiare rico, ridere tanto, fare l’amore, alleggerirci, cantare, ballare, fare tanti bagni al mare, camminare, essere noi stessi!
Mi sto dilungando, lo so, è che questo è un discorso ampio e che ha bisogno di tempo e parole.
Immagina, se parlassimo di queste cose qui in un chiringuito al mare, non sarebbe una conversazione che vedrebbe le prime luci dell’alba?
Mentre scrivo queste parole c’è una canzone che più di tutte mi gira per la testa e vorrei che anche tu ti lasciassi trasportare dalle sue parole.
Si tratta di Depende di Jarabe de Palo.
La prospettiva con cui guardiamo le cose è fondamentale e in base a quella todo depende.
Lui ci ha lasciati poco più di un mese fa e questo dà ancora più forza al concetto di dipende da che punto guardiamo le cose.
Goditi la vita, goditi te stessa, te stesso, è tutto quello che hai e sei chi ti renderà felice più di chiunque altro.