Fatto 30, si fa 31. Uno dei detti italiani che non avevo idea cosa significassero, e che adesso ho fatto anche mio.
L’altro giorno parlavo con la mia counselor, che si è messa a ridere quando parlando di una tematica che riguardava il mio ruolo come mamma, gliel’ho tirata fuori. Mi ha chiesto: “E perché dev’essere 31? Perché non qualche volta 18 o 20?”
È stato uno di quei a-ha moments!
Ho avuto la prima figlia 19 anni fa, in una terra molto lontana dalla mia, in una non community molto diversa dalla mia, dove mi prese una responsabilità enorme e totalizzante di crescere due future donne che dovevano sentire che la tribù l’avevano, che l’appartenenza c’era e che loro sarebbero state bene grazie al loro solido muscolo emotivo. Mbah! Che pesantezza!
Oh yes, una pesantezza tale che nel 2009 mi dovetti operare alla schiena…mi ero rotta in due.
Eppure invece d’imparare la lezione e alleggerirmi, continuai a tirare come un mulo e ad avere questo fixed mindset di come essere mamma e questa venerazione del concetto di famiglia a qualsiasi costo (in questo caso anche la mia salute). Ma che! Alcune battaglie vanno lottate, ma per altre…lasciamo andare!
Il mio esempio era mia mamma, un modello obsoleto e per niente adatto a chi sono io, al contesto e sicuramente a chi sono le mie figlie.
Tornando al “fatto 30, si fa 31” il punto è: quale 30? Secondo chi e secondo cosa? Spesso agiamo con dei riferimenti, KPI’s che non abbiamo neanche idea eppure, ci stiamo misurando con standard che non conosciamo neanche. Autoconoscimento…come insisto su questo concetto!
Se non conosciamo quali sono le motivazioni che ci portano ad agire, a prendere anche le più piccole decisioni, come facciamo a sentirci sodisfatti e completi? Se agiamo basati su standard degli altri, come facciamo a trovare il nostro ben-essere? Non si trova! Si trova quando i tuoi e quelli del contesto dove sei sono allineati e sei content@ dell’equilibrio che avrai trovato.
Cambiare e riscegliere i nostri standard, fa sì che noi diventiamo la migliore versione di noi stessi, e questo fa si che le altre persone vogliano stare al nostro fianco. Ne parlo nel mio ultimo libro Human Leadership dove si intende la leadership come viene spiegata nel sottotitolo: per essere un vero leader prima bisogna conoscere se stessi.
Questo possiamo farlo non usando regole vecchie, ma continuando ad aggiornarci!