Oggi scrivo da figlia e da mamma.
Un paio di giorni fa nella scuola delle mie figlie c’era una bancarella dove vendevano dei regalini per la festa della Mamma. Io sono abituata a festeggiare tanto questa festa giacché a Lima, di dove io sono, è una festa molto sentita. A parte la propria mamma, fai gli auguri a tutte le tue care amiche, zie, figlie che hanno figli…insomma, a tutte le donne che sono mamme!
D’istinto quando ho visto la bancarella mi è venuta voglia di comprare tanti di questi regali carinissimi per regalare alle mie mamme. E dopo qualche secondo, mi sono resa conto che non ho una mamma a chi darglieli. Tristezza.
La mia mamma vive a 5000 chilometri di distanza, e la mia suocera purtroppo non c’è.
Questa, ormai realtà, mi ha colpito di più quest’anno che altri. E come di solito capita in questi casi quando senti che stai perdendo o hai perso qualcosa, l’apprezzi di più, molto di più.
Questa prossima domenica, se tutto va bene, vado giusto a Lima a trovare i miei genitori. In realtà vado a trovare la mia mamma. Si chiama Maruja, ha 84 anni a dicembre e purtroppo è da un paio d’anni che le hanno diagnosticato l’Alzheimer. Io vivo lontana da lei da che ho 23 anni e quindi quasi metà della mia vita l’ho vissuta nei momenti fugaci degli intensi viaggi quando vado a trovarla.
Per farvi la storia breve, più passano gli anni, più sono diventata mamma, più studio e faccio il mio mestiere, e più la capisco, più m’innamoro delle cose che ho ereditato da lei.
Percorso naturale che ho trovato in quasi tutte le donne.
Come dice Virginia Satir, le famiglie “producono persone”, e io aggiungo, le mammeproduciamo persone.
La mia mamma ha fatto qualche errore, come lo ha fatto la Satir, o come qualsiasi grande esperto della psicologia infantile. Quello non ha niente che vedere.
Se siamo state cresciute con amore e buona intenzione, per le capacità e storia che le nostre mamme si portano dietro, allora tutto il resto è perdonabile e utilizzabile per costruire chi siamo noi.
Usiamolo in vece di battagliarci!
Tutto quello che non ci è piaciuto usiamolo come informazione per capire come vogliamo essere noi come mamme.
Non diventiamo vittime di questi sbagli ma creatrici della nostra maternità e del nostro essere donna adulta.
Perché il passato è passato e il futuro è tutto da CREARE!
I nostri figli imparano vedendo chi siamo e cosa facciamo. Non sapremo mai fino a che punto le nostre parole, le nostre azioni influenzeranno tanti delle loro credenze e azioni.
Quello che so per certo è che più noi mamme siamo felici e “encantadas de conocernos” più lo saranno anche loro!
Feliz dia Mami e Auguri a tutte le mamme e future mamme!